La depressione post parto

La depressione post parto

Diventare mamma è un percorso complesso che va dall’idealizzazione della condizione di madre, con sentimenti di pienezza e felicità, a stati di timore e angoscia che possono portare a perdita d’identità e senso di solitudine.

La donna spesso è lasciata sola nell’atto della maternità e nei primi mesi di vita del bambino. Purtroppo oggi sono venute meno quelle strutture sociali e familiari che, un tempo, riuscivano a proteggere e sostenere la donna prima, durante e dopo il parto.
La neomamma, spesso, si trova ad affrontare senza aiuti le difficoltà iniziali della relazione con il neonato e, di conseguenza, può sentirsi  una madre inadeguata di fronte alle continue richieste del figlio, fino a colpevolizzarsi quando si rende conto che il bambino con le sue esigenze concrete, non sempre corrisponde a quello che lei ha idealizzato.

Non sempre, la neomamma è nella condizione di poter chiedere aiuto e, spesso, i suoi bisogni (e i relativi sintomi) sono sottovalutati, considerati come una “naturale” stanchezza, dovuta alla gravidanza e al parto, che col tempo passerà. Invece, tale malessere può avere profonde implicazioni: intanto, nel suo stato di sofferenza; ma poi anche nella crescita e nello sviluppo sano del bambino; e infine, nella relazione con il partner e, dunque, nella vita di coppia.

È necessario attivare una soglia di attenzione quando, dopo alcune settimane dal parto, permangono o si manifestano nella donna alcuni dei seguenti sintomi:

  • umore depresso (tristezza, malinconia, senso di abbattimento);
  • ansia eccessiva;
  • mancanza d’interesse e di piacere nel fare le cose, disinteresse a ricominciare ad avere rapporti sessuali (libido inesistente);
  • risvegli precoci, non dovuti al bambino ma legati a pensieri e preoccupazioni;
  • convinzione di non farcela, autoaccusa e senso di colpa;

In questi casi è opportuno che la donna stessa o chi le sta vicino si rivolga a persone competenti, che attraverso un’attenta valutazione possano capire qual è il percorso migliore da intraprendere per non lasciare la donna sola e fare in modo che tale malessere non degeneri in una profonda depressione. In tale prospettiva finalizziamo gli interventi che vengono praticati nel nostro studio.

depressioneUn ruolo importante nell’individuazione del problema spetta agli operatori medici, quali il ginecologo, l’ostetrica, il pediatra, che a stretto contatto con le neo mamme, sappiano cogliere i primi segnali e attivare una rete di protezione, discreta, non invasiva, che sostenga la donna in questa delicata fase.

Il ruolo degli psicologi è, a questo punto, di fondamentale importanza perché, eseguita la diagnosi, questi possano essere in grado di intervenire sul malessere della donna, con l’aiuto di un sostegno psicologico. Si tratta d’interventi mirati anche sulla “genitorialità” e quindi sulla nuova famiglia, al fine di evitare, per tempo, l’acutizzarsi di questa, possibile, sofferenza psichica che finisce per avere serie ripercussioni nella relazione madre-bambino, oltre che effetti negativi nella relazione con il partner, spesso impreparato e non sempre in grado di fronteggiare gli stati d’animo e gli umori, imprevedibili, della compagna.

Spesso, infatti, noi psicologi ci troviamo di fronte a casi di crisi di coppie, separazioni, divorzi o, ancora, a difficoltà cognitive o affettive di bambini e di adolescenti, le cui cause si possono riscontrare nel grado di salute psichica della donna, proprio nella fase postparto e dal supporto che la donna riceve dall’ambiente familiare e dall’assistenza. A volte basterebbe, quindi, semplicemente, una maggiore attenzione e la consapevolezza della necessità di chiedere aiuto.

Il mio messaggio è, dunque, quello di un incoraggiamento ad affrontare le difficoltà iniziali e, eventualmente, di porvi subito rimedio, in modo che la neo mamma possa essere aiutata, se necessario, e possa vivere in un ambiente facilitante che l’aiuti a immergersi in quella che un grande maestro della psicanalisi, Winnicott, ha chiamato “la preoccupazione materna primaria” senza incorrere nel rischio di un crollo psicologico.

Carmela Morana

Psicologa – psicoterapeuta

Studio: Via Rubicone 27, Roma tel. 339 7914563

E- mail: c.morana27@gmail.com

Presso lo studio di psicoterapia di via Rubicone si può avere una consulenza o una valutazione dello stato di salute psicologica della donna finalizzata, se necessario, a un percorso di cura o sostegno psicologico.

 

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